L’evoluzione dell’intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale

Cos’è l’intelligenza artificiale e come viene definita

L’intelligenza artificiale non ha e non potrà mai avere una definizione unica e precisa, chiama infatti a sé troppe discipline e argomentazioni che non permettono di fatto di stabilire e attribuire al termine ‘intelligenza artificiale‘ una definizione scientifica che le comprenda tutte.
Si è ricorsi allora a una semplificazione che ha però, banalizzato la complessa fusione di elementi e dati provenienti dagli studi che dall’informatica sono passati alla neurologia, alla neurofisiologia e alla neurobiologia, senza mai tralasciare la matematica e altre discipline come la chimica, la biochimica, la fisica e via discorrendo.
Ecco allora che, tecnologicamente parlando il tutto è stato tradotto in maniera estremamente semplice per renderlo quanto più comprensibile a tutti.
Prendiamo ad esempio la descrizione presente all’interno del dizionario De Mauro che descrive l’intelligenza artificiale come: insieme di studi e tecniche che tendono alla realizzazione di macchine, specialmente calcolatori elettronici, in grado di risolvere problemi e di riprodurre attività proprie dell’intelligenza umana.

Il computer che pensa e agisce come un umano

Quindi si può tranquillamente affermare che l’intelligenza artificiale, sia oggi in grado di pensare e quindi di conseguenza, agire come un umano.
Queste azioni vengono svolte dall’elaboratore elettronico, attraverso una rete neurale che di fatto imita in tutto il cervello dell’uomo.
I primi passi questo cervello elettronico ha compiuto, sono quelli che gli hanno permesso di riconoscere persone, animale e oggetti e quello di memorizzare un gran numero di informazioni.
Ovviamente, pur avendo la tecnologia fatto passi da gigante, l’intelligenza artificiale, presenta ancora qualche lacuna di carattere tecnico. Una di queste si evidenzia nella memorizzazione delle immagini; l’intelligenza artificiale riesce a memorizzare le immagini nella loro totalità, solo dopo averle osservate da tutte le angolazioni possibili, diversamente potrebbe non riconoscerlo.

L’evoluzione – Cosa potrà fare l’intelligenza artificiale?

Uno dei progetti allo studio dei tecnici informatici, è di portare l’intelligenza artificiale all’apprendimento semplificato, cioè ad avere gli stessi tempi e la facilità di apprendimento di un umano, che per compiere un’azione, per riconoscere un oggetto o per evitare un ostacolo, non ha bisogno di essere sottoposto a migliaia e migliaia di esempi, come invece bisogna attualmente fare con l’intelligenza artificiale.
L’obiettivo è quindi di portare gli algoritmi ad apprendere e assimilare, in maniera generalizzata indipendentemente dall’angolatura o dalla posizione dell’oggetto, dell’animale o della persona che si sta visualizzando.
Altro grande passo avanti che si chiederà all’intelligenza artificiale è quello di eguagliare la capacità umana di selezionare le informazioni acquisite, trattenendo quelle importanti ed eliminando quelle superflue.
Ma lo scoglio che aiuterà i ricercatori nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale è quello di superare il terribile ‘black box’, o per meglio dire, il non capire come mai un’intelligenza artificiale sia arrivata ad una determinata conclusione e quale sia stato il processo che l’ha portata ad operare in quel senso.
Tutti gli scienziati concordano nell’affermare che poter trovare il linguaggio corretto, attraverso il quale dialogare con l’intelligenza artificiale, per decifrare il processo attraverso il quale questa opera, sarebbe uno dei successi più grandi in campo informatico. Per il momento, diversi esperimenti stanno sperimentando le capacità di queste intelligenze artificiali nel compiere compiti diversi nello stesso momento. Cose fino ad oggi davvero impensabili.
Questi sono solo alcuni dei nuovi confini che il deep learning vorrebbe raggiungere.

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