Milazzo e il suo particolare mosaico di San Francesco

Milazzo ha deciso di partecipare all’evento intitolato “I luoghi del Cuore” e fondato dal Fondo Ambientale Italiano, concorso giunto alla decima edizione.

Si tratta di un evento nel quale i cittadini italiani potranno votare la città con la migliore opera culturale o artistica e Milazzo ha deciso di partecipare proprio mettendo in mostra una delle sue opere più importanti: il mosaico ellenistico di San Francesco.

Per poter votare si può andare sul sito FAI e applicare da lì il proprio voto.

Si potranno esprimere le proprie preferenze fino al 15 dicembre 2020, data che prevede la scadenza del concorso.

Il mosaico in questione possiede una particolare storia e anche diverse caratteristiche, che lo rendono un’opera molto importante.

Milazzo: le caratteristiche del mosaico

Il mosaico di Milazzo viene chiamato anche “mosaico ellenistico di San Francesco” e fu scoperto per puro caso, nel 1934, mentre si stavano svolgendo dei lavori.

Questi riguardavano la costruzione di una palestra posizionata vicino alla “Regia Scuola Secondaria di Avviamento al Lavoro”, proprio vicino al Santuario che è presente ancora oggi, e che si trova vicino al piano terra del Convento dei Frati Minimi.

L’aggettivo “ellenistico” è dovuto al fatto che grazie ai particolari elementi artistici che contraddistinguono il mosaico, quest’ultimo è stato proprio datato dagli esperti come appartenente all’epoca ellenistica, precisamente al II secolo a. C.

Oltre a questo, a quanto pare fu scoperto dall’Ispettore Onorario per le Antichità e Belle Arti di Milazzo, Saverio Magistri.

Il primo ad esaminarlo dal punto di vista scientifico fu invece Paolo Enrico Arias.

Questi due esperti hanno dato un’interpretazione del mosaico che viene ancora oggi seguita, anche perché gli studiosi ritengono che sia quella più plausibile. Sembrerebbe che l’opera rappresenti una figura di donna priva di vestiti, che tiene in mano uno specchio ovale.

Secondo altri ricercatori però il soggetto potrebbe anche rappresentare un ermafrodita che tiene in mano delle piume di uccelli colorate.

Solo nel 2015 però, ci sono stati degli interventi di restauro, in particolare mirati a pulire l’opera.

Da aggiungere che proprio tale intervento ha permesso di notare che l’oggetto che la figura tiene in mano sembrerebbe essere una coppa.

Queste però non sono le uniche caratteristiche di quest’opera ancora studiata.

Le altre caratteristiche e il concorso

Ci sono dei dubbi anche per la datazione riguardante l’epoca in cui sarebbe stato composto il mosaico.

Alcuni sostengono che faccia parte dell’età degli Antonini, ma altri precisano che il pavimento sia stato realizzato nel III secolo a. C.

Oltre a questo, sembrerebbe che lo stesso pavimento sia stato realizzato con del cocciopesto.

Milazzo ha quindi deciso di partecipare al concorso “I luoghi del Cuore” proprio esibendo questa particolare opera, considerata fondamentale sia dal punto di vista culturale, sia da quello storico e artistico.

Altro fattore interessante è il fatto che, come si è visto, ancora non si conosce con precisione la data originaria dell’opera e persino la figura presente comporta delle interpretazioni differenti.

Insomma, Milazzo confida in quest’opera per ricevere diversi voti.

 

 

 

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